sabato 19 aprile 2014

Alessandrini alla corte del Re Sole cap. 2


(continua dal cap. 1)

Riprendiamo l'analisi delle dichiarazioni di Alessandrini, il quale stava indicando alla platea francese quali sono le associazioni antisette che (per l'intolleranza verso i gruppi minoritari) sarebbero oggetto di critiche ingiuste:
[0:07:40] Lo si deduce senza tema di smentita anche dal fatto che la stessa studiosa inserisce nella sua esposizione all'OSCÉ (sic) l’estratto di un’interrogazione parlamentare, presentata nella precedente legislatura italiana dal Senatore Marco Perduca, anch’egli relatore all’Oscé di Varsavia, e di cui do lettura: "L’allarme creato ad hoc è stato tale che il Ministero dell’Interno nel 2006 ha creato una squadra di polizia antisette, denominata SAS, che avrebbe compiuto clamorosi errori giudiziari a Firenze, Bari, Assisi, eccetera, in quanto coordinata da referenti ed esperti identificabili all’interno di gruppi antisette, alimentando un clima di diffidenza pericoloso per l’inclusione delle minoranze religiose sul territorio, e sostenendo la tesi di un allarme sette non suffragato dai fatti. Le forze dell’ordine della SAS hanno operato avvalendosi in modo quasi esclusivo del forum antisette, il quale, per quanto sembri non aver dato alcuna prova di scientificità nei metodi di indagine, né di superiorità accademica in alcun campo, è però membro della FECRIS, organismo del governo francese noto per le polemiche per le svariate accuse di intolleranza religiosa".
Il Brunetta degli italici antisette va a piangere dai colleghi francesi e presenta come questioni "di particolare gravità", il fatto che in una interrogazione parlamentare un senatore della repubblica italiana ritiene che il "Forum degli antisette" "sembri non aver dato alcuna prova di scientificità nei metodi di indagine, né di superiorità accademica in alcun campo". Per cui se la prende con la dr.ssa di Marzio, colpevole di avere inserito nella sua relazione "all'OSCÉ" un estratto di questa interrogazione.

Alla faccia della libertà di opinione e di espressione, garantita dal buon senso prima ancora che dalla Costituzione [1]. Tra l'altro proprio quella libertà di cui Alessandrini si propone come indomito paladino. Più che lamentare ipotetici soprusi, Alessandrini sta ridefinendo il concetto di "permalosità intollerante", dato che l'addebito imputato al sen. Perduca e alla dr.ssa di Marzio appare quello di lesa maestà. Ma vediamo in dettaglio i vari enunciati che compongono questo brano su cui Alessandrini ha scagliato il suo indignato anatema, per vedere se Alessandrini ha ragione o se le cose che vi si dicono corrispondono al vero:

1) "L'allarme creato ad hoc"
Sono numerose le lettere che a nome del "Forum antisette" Alessandrini ha inviato "in merito ai gravi problemi alle sofferenze causate a tantissimi italiani" dalle sette. Ecco i destinatari:
  1. Sen. Carlo Vizzini, Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, 
  2. Sen. Maurizio Gasparri, Popolo della Libertà, 
  3. Sen. Anna Finocchiaro, Partito Democratico, 
  4. Sen. Federico Bricolo, Lega Nord Padania, 
  5. Sen. Felice Bellisario, Italia dei Valori, 
  6. Sen. Gianpiero Dalia, UDC, SVP, e Autonomie, 
  7. Sen. Giovanni Pistorio, Misto, 
  8. Sen. Carlo Giovanardi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Si noti però che già prima di questi disperati appelli, Alessandrini aveva inviato delle lettere che denunciavano i "turpi abusi" di cui sono vittime a "migliaia i bambini" per colpa delle sette a:
  1. On. Donato Bruno, Presidente della Commissione Affari Costituzionali, 
  2. On. Bruno DONATO (PDL) Presidente, 
  3. On. Jole SANTELLI (PDL) Vice Presidente 
  4. On. Roberto ZACCARIA (PD) Vice Presidente 
  5. On. Giuseppe CALDERISI (PDL) Capogruppo 
  6. On. Fabrizio CICCHITTO (PDL) 
  7. On. Isabella BERTOLINI (PDL) 
  8. On. Italo BOCCHINO (PDL) 
  9. On. Sesa AMICI (PD) Capogruppo 
  10. On. Barbara POLLASTRINI (PD) 
  11. On. Luciano DUSSIN (LEGA NORD PADANIA ) Capogruppo 
  12. On. David FAVIA (IDV) Capogruppo 
  13. On. Pino PISICCHIO (IDV) 
  14. On. Mario TASSONE (UDC) Capogruppo, 
  15. On. Calogero MANNINO (UDC), 
  16. Maurizio SACCONI ministro del Welfare, 
  17. Roberto MARONI ministro dell’Interno
Anche l'allora Presidente del Senato Renato Schifani si era beccato una lettera in merito alla "gravità" della "piaga delle sètte e dei culti abusanti". Come un San Paolo che non smette di tormentare i Corinzi, Alessandrini ha mandato a nome del "Forum antisette" lettere allarmate a profusione. Neppure il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è salvato dal "dilagante fenomeno delle sette distruttive".

Ma Alessandrini non è solo. Lettere simili a queste, il suo esuberante collega di "Forum antisette" Aldo Verdecchia le ha inviate a:
  1. Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, 
  2. Vice Presidente Giancarlo Fini. 
  3. Ministro dell'Interno Claudio Scaiola, 
  4. Ministro della Giustizia Roberto Castelli, 
  5. Ministro per le Politiche Sociali Roberto Maroni, 
  6. Ministro per la Funzione Pubblica Franco Frattini, 
  7. Ministro per le Riforme Istituzionali Umberto Bossi, 
  8. Ministro per l'Istruzione Letizia Moratti, 
  9. Ministro della Sanità Girolamo Sirchia.
Dopo aver omaggiato i sopraelencati destinatari di una seconda lettera, il difensore dei bambini plagiati all'età di due anni riprende in mano carta e penna per scrivere a:
Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano
Presidente del Consiglio Romano Prodi
Onorevole Silvio Berlusconi
Presidente ass. Industriali Luca Corsero di Montezemolo
Per Alessandrini dovrebbe quindi essere motivo di soddisfazione vedere riconosciuto che gli antisette sono riusciti a creare allarme sul "dilagante fenomeno delle sette distruttive", una "piaga" responsabile di "turpi abusi" di cui sarebbero vittime a "migliaia i bambini". È il riconoscimento di un intenso lavoro che ha generato i suoi frutti.

2) "il Ministero dell’Interno nel 2006 ha creato una squadra di polizia antisette"
Si tratta di un dato di fatto.

3) "[la polizia] avrebbe compiuto clamorosi errori giudiziari a Firenze, Bari, Assisi"
Anche questo, purtroppo, è un altro dato di fatto, vedi il caso Elena Finocchi a Firenze, quello del gruppo Ananda ad Assisi, Arkeon a Bari (che in questo blog è stato dettagliatamente esaminato). Del caso di Bari va rilevato che il PM - basandosi sul dossier stilato da Lorita Tinelli del CeSAP e sulle dichiarazioni dei testimoni indicati sempre dalla stessa Tinelli - aveva richiesto la detenzione cautelare in carcere, per dei reati risultati poi "palesemente" insussistenti (sentenza non appellata dal PM).

4) "referenti ed esperti identificabili all’interno di gruppi antisette"
Ancora un dato oggettivo. Si tenga presente che è Alessandrini stesso che si vanta di essere referente della Squadra Anti Sette. Vedi per esempio la lettera del 22 luglio 2010 al Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, dove Alessandrini si firma:
Referente presso il Ministero dell’Interno
Polizia di Stato – S.C.O. Servizio Centrale Operativo
SAS - Squadra Anti Sette
Via Tuscolana 1558 – ROMA

5) "alimentando un clima di diffidenza pericoloso per l’inclusione delle minoranze religiose sul territorio"
È un argomento che abbiamo visto nel capitolo precedente in merito alle dichiarazioni di Buonaiuto, secondo cui le religioni non tradizionali sono - nessuna esclusa - "gruppi che adescano e reclutano adepti attraverso tecniche di manipolazione mentale" e rubano "la serenità e la dignità" a chi è stato irretito. (Ma sia chiaro che don Buonaiuto non è un intollerante: lui si adopera in quanto uomo di chiesa e "la Chiesa è chiamata ad offrire il proprio servizio, perché essa possa realizzare la sua vocazione alla salvezza nella verità e nella libertà". Amen.)

6) "sostenendo la tesi di un allarme sette non suffragato dai fatti"
Questo è un fatto particolarmente avvilente. Il "forum antisette" denuncia che "Profonda è la sofferenza di centinaia di migliaia di famiglie", e drammatico è il "prosciugamento dei patrimoni e dei conti bancari delle vittime", causato da un "cancro sociale" costituito da "centinaia di operatori di sètte abusanti, e di manipolatori-plagiatori". Solo che di questa tragedia epocale il Forum antisette non fornisce nessun riscontro, e quando non riesce proprio a esimersi dal riportare dei dati reali sulla situazione in Italia, o dal fare qualche esempio concreto, riesce a citare solo episodi accaduti in luoghi lontani e in tempi altrettanto remoti. Prendiamo per esempio il documento inviato dalla Tinelli alla Commissione Giustizia del Senato, dal titolo goffamente infantile "Le sette distruttive sono un fenomeno terribilmente attuale". Vi si citano i seguenti episodi:
  1. 2000 - il suicidio/omicidio del movimento "Restaurazione dei Dieci Comandamenti di Dio", Uganda; 
  2. 1995 - il suicidio del gruppo "Il tempio del sole", Francia – Svizzera; 
  3. 1995 - l'attentato alla metropolitana di Tokio compiuto da "Aum Shinrikyo"; 
  4. 1993 - lo scontro con la Polizia dei "Davidiani", USA; 
  5. 1978 - l'eccidio del "Tempio del Popolo", Guyana.
Si tratta di episodi eclatanti ma che nulla hanno a che fare con la questione del plagio [2]. Tanto meno poi il caso su cui la Tinelli si dilunga più diffusamente, quello di Charles Manson, lo psicopatico capo di una banda di balordi che nel 1969 sotto l'effetto di droghe assassinò tra gli altri Sharon Tate. Non si capisce cosa c'entri lo squilibrato criminale Manson con il problema delle sette. Il fatto è che sono tutti episodi che con la realtà italiana non hanno alcuna attinenza.

Dove sia questa emergenza nazionale, il "milione di persone" dal patrimonio prosciugato denunciato da Verdecchia, l'ecatombe dei "tanti i suicidi indotti" denunciati da Alessandrini e dalla Tinelli, non è dato sapere [3]. Per questi suicidi la Tinelli si è irrazionalmente definita "testimone indiretta", ma questi suicidi sono un'emergenza immaginaria che ha la stessa fondatezza delle teorie del complotto delle scie chimiche.

Secondo il "Forum antisette", la società italiana sarebbe colpita da una catastrofe umanitaria causata da un "cancro sociale", ma non fornisce un solo esempio di questa tragedia, mentre sono noti e reali i casi di gruppi da loro indicati come sette pericolose, rivelatesi poi del tutto innocue, con corollario di ingiuste detenzioni e vite rovinate [4]. La frase "un allarme non suffragato dai fatti" è una perifrasi eccessivamente indulgente, per la quale il livoroso Brunetta degli antisette avrebbe il dovere di mostrare gratitudine.

7) "per quanto sembri non aver dato alcuna prova di scientificità nei metodi di indagine"
Ennesimo dato oggettivo. Si veda per esempio la serie di post dedicata al "Teorema Tinelli". Tuttavia basta ricordare che i componenti del "forum antisette" continuano a definire Arkeon una setta abusante anche dopo la sentenza - passata in giudicato già in primo grado tanto era incontestabile - che ha sancito "la palese insussistenza della visione della psicosetta" [5]. Ancora una volta, parlare di mancata prova di scientificità è inappropriato: ben altri e più severi termini andrebbero usati.

Per quanto sia incredibile, Alessandrini non solo ha la sfrontatezza di lamentarsi, ma trova tutto questo addirittura "di particolare gravità".

Ma a questo punto la mia ora d'aria è terminata; riprenderemo il discorso tra qualche giorno.


(continua)

Note:

1) Art. 21: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

2) Si veda in merito la nota 1, relativa alla Prof.ssa Rebecca Moore, nel post FAVIS un'associazione da paura - 4.

3) Un altro esempio dell'infondatezza di questo "allarme sette" denunciato dagli antisette, lo fornisce il sito del gruppo antisette Assotutor, che si definisce "partner" del CeSAP e della FAVIS, che nella pagina "Storie di sette e psicosette" sa citare solo i seguenti 5 casi:
  1. "I Sullivanian", del 1957, USA; 
  2. "Il dottor Tim" del 1971, USA; 
  3. "Center for Feeling Therapy", del 1971, USA; 
  4. "Santona di Melito" la cui storia si è conclusa nel 1994; 
  5. "Mamma Ebe", del 1984.
4) In effetti in Senato gli antisette avevano indicato un paio di casi italiani di psicosetta distruttiva, per i quali hanno portato due sedicenti vittime: Gabriella Monaco per Arkeon e Maria Pia Gardini per Scientology, le cui lamentele sono state analizzate rispettivamente qui e qui. Ogni ulteriore commento diviene superfluo.

5) La stessa pubblica accusa nell'arringa conclusiva ha riconosciuto che Arkeon non era una "setta": "si è cercato di dimostrare qualcosa che era sbagliato all'origine, cioè se Arkeon facesse bene, se Arkeon facesse male, se è una setta o non è una setta. La domanda è sbagliata".